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L'opera si propone come una costruzione della disciplina della prelazione agraria nelle sue varie fattispecie, ovvero del diritto di prelazione agraria, quale risulta - per il suo carattere di indirizzo - dalla giurisprudenza di legittimità (non mancando richiami dottrinari). La disciplina dell'istituto in parola viene infatti dedotta, secondo un disegno unitario, dalla lettura complessiva e variamente dispiegata della giurisprudenza di legittimità. In tale prospettiva l'opera si svolge in forma essenziale, ma puntuale, e alla stregua di una esposizione piana e definita, che, unite alla sua sistematicità, fanno dell'opera stessa un ausilio nella pratica professionale come nell'attività di mera consultazione. Donato Calabrese è nato in Abruzzo (a Quadri, Chieti) ed è entrato in Magistratura nell'ottobre 1969, esercitandone le diverse funzioni, di cui gli ultimi 16 anni quale Consigliere della Corte di Cassazione. È autore di due monografie (relative l'una alla stessa L. 26 maggio 1965 n. 590 e l'altra alla L. 3 maggio 1982 n. 203, e successivi interventi legislativi) ed ha, nel tempo, collaborato alle Riviste giuridiche Il Foro italiano, Giurisprudenza italiana, Giurisprudenza agraria italiana.